Gli Stati Uniti rilanciano sulla parola | Roberto Buffagni

Mentre le forze armate ucraine penetrano nell’oblast’ russo di Kursk, il bilancio del Pentagono si appresta a raggiungere i miliardi di dollari. Se nel computo vengono ricomprese le spese militari – come la manutenzione dell’arsenale nucleare o l’assistenza ai veterani – riconducibili a Dipartimenti diversi da quello della Difesa, l’esborso complessivo supera già oggi quella soglia critica. Senza contare i quasi 180 miliardi destinati all’Ucraina a partire dal 2022. Ad assorbire una quota decisiva e preponderante degli stanziamenti sono programmi particolarmente onerosi e “problematici”, quali il sottomarino missilistico classe Columbia, la fregata classe Constellation e il velivolo B-21 Raider, che non è ancora chiaro se riusciranno a produrre prestazioni all’altezza delle aspettative e dei colossali investimenti sostenuti per la loro messa a punto. Il Congresso, dal canto suo, si arrabatta alla meno peggio nel tentativo di giustificare sul piano domestico l’incremento incessante e del tutto
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