Patrizio Springhetti In memoria di chi fu grande : Benito Mussolini

Italiani in memoria di chi fu grande un minuto di silenzio! ( BENITO MUSSOLINI Alle ore , in un’aula gremita di gente, fecero ingresso i primi deputati fascisti e gli onorevoli Luigi Facta e Giovanni Giolitti. Alle ore , dalla porta destra, entrò Mussolini con indosso la redingote, calzoni neri e ghette bianche. Portava all’occhiello dell’abito il distintivo dei mutilati in guerra e teneva arrotolato in mano il manoscritto del discorso.[3] «Signori, quello che io compio oggi, in questa Aula, è un atto di formale deferenza verso di voi e per il quale non vi chiedo nessun attestato di speciale riconoscenza.» Queste sono le parole con cui l’oratore aprì il suo discorso. Sostituì quindi la classica formula di esordio “Onorevoli colleghi“ con un semplice “Signori“ e affermò di non gradire nessun atto di riconoscenza: durante l’enunciazione, infatti, si mostrò infastidito dagli applausi e dalle congratulazioni rivoltegli dagli ascoltatori. Poi proseguì: «[...] Io affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti. Aggiungo, perché ognuno lo sappia, che io sono qui per difendere e potenziare al massimo grado la rivoluzione delle «camicie nere», inserendola intimamente come forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia della Nazione.» A seguito di tali affermazioni, dette con accentuato tono della voce, scoppiarono i primi forti applausi provenienti dai banchi fascisti e nazionalisti, i quali non si limitarono solo ad applaudire in modo fragoroso, ma urlarono anche: “Viva il Fascismo! Viva Mussolini!“.
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