2 note: Tratto dal volume di cover dell’album “Uiallalla“ (1989), “Sarà per te“ brano di Riccardo Mariotti portato a Sanremo da Francesco Nuti nel 1988 ma completamente rivisitato da Mina.
In questo brano più di altri Mina ci regala oltre ad un’interpretazione intensa e partecipata anche un esempio di virtuosismo canoro, il “legato“, quella tecnica che consente di eseguire un fraseggio in modo tale che i suoni risultino accostati, senza interruzioni. Il legato nel canto determina la chiarezza e la comprensione del testo. Per eseguirlo ci vuole ovviamente molto “fiato“ e capacità di gestire il respiro, evitando di “spingere“ troppo la voce e qui Mina mostra tutta la sua abilità nel controllo, virtù che determina lo spartiacque tra una brava cantante ed una grande interprete. Accompagnano le note della bella canzone di Riccardo Mariotti le scene del celeberrimo “Luci della città“ (1931)
Arrangiamento di Massimiliano Pani. Fender: Franco Serafini. Basso: Massimo Moriconi. Batteria: Elleda bandini. Tastiere: Massimiliano Pani. Chitarra elettrica: Gigi Ciffarelli. Chitarra acustica: Massimo Luca. Sax soprano: Wally Allifranchini. Percussioni: Candelo Cabezas. Synclavier: Aldo Banfi. Coro: Massimiliano Pani, Moreno Ferrara e Paola Folli.
Le immagini sono tratte dal film “Luci della città“ (1931) scritto, prodotto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin.
È uno dei suoi film più famosi, Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al settantaseiesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi e dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito all’undicesimo posto. Nel 2002 fu inserito al decimo posto dei migliori cento film sentimentali statunitensi e nel 2006 al trentatreesimo posto dei cento film più commoventi del cinema americano.
Albert Einstein andò alla prima del film negli Stati Uniti in compagnia dello stesso Chaplin. Quando gli spettatori li videro, si alzarono in piedi applaudendoli calorosamente. Allora pare che Chaplin abbia mormorato ad Einstein: “Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei perché non la capisce nessuno“.
Varie vicissitudini coinvolsero Charlie durante la realizzazione di “Luci della città“. Una tra le più importanti: la fioraia avrebbe dovuto scambiare il piccolo vagabondo per un milionario ma Chaplin non sapeva come ottenere tale risultato. Prima di trovare una soluzione rifece la scena svariate volte, provando i più svariati espedienti. Tale scena alla fine è divenuta la più ripetuta nella storia del cinema, per un totale di 342 ciak.
Secondo alcuni critici con il personaggio del milionario allegro e prodigo da ubriaco e avaro e cinico da sobrio Chaplin avrebbe realizzata una geniale sintesi della società capitalista, nella sua essenziale ambivalenza di società dove tutto è concesso ma dalla quale nessuno è libero. Questa stessa idea di una società schizofrenica ugualmente allegra e cinica verrà ripresa dal drammaturgo Bertolt Brecht nella commedia Il signor Puntila e il suo servo Matti, nel personaggio del milionario signor Puntila.
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