Marcel Proust

quando una sera a teatro venne presentato a Odette de Crécy da uno dei suoi amici d’una volta, che gli aveva sì parlato di lei come d’una donna incantevole con la quale avrebbe potuto arrivare a qualcosa, ma gliel’aveva fatta intendere più difficile di quanto in realtà non fosse per mettere meglio in rilievo la gentilezza e l’importanza di quella sua presentazione, Swann la giudicò non certo sfornita di bellezza, ma dotata di un genere di bellezza che a lui non faceva né caldo né freddo, che non gli suggeriva alcun desiderio, che anzi gli causava una specie di repulsione fisica, una di quelle donne, tutti ne hanno e per ognuno son diverse, che son l’opposto dell’ideale invocato dai sensi. Per piacergli, aveva il profilo troppo segnato, la pelle troppo delicata, gli zigomi troppo sporgenti, i lineamenti troppo tirati. Gli occhi, li aveva belli, ma così grandi che sconvolgevano con il loro peso, affaticavano il resto della faccia e le conferivano u
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