LO SCOOP DEL SECOLO! D’ESTATE FA CALDO!

Come la stampa ti crea l’ennesima emergenza e come la Storia te la smonta. Il periodo caldo Romano è un periodo di grande caldo in Europa che va dal 250 d.C al 400 d.C. Studi di Paleoclimatologia attraverso l’analisi del carotaggio, dei fossili, delle unità stratigrafiche hanno dimostrato già nel 1995 una condizione di temperature molto più elevate rispetto alle nostre estati. Uno studio congiunto tra Consiglio nazionale delle ricerche, condotto dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi) di Perugia in collaborazione con l’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar) di Napoli, e Università di Barcellona, basandosi sulla ricostruzione della temperatura della superficie del mare degli ultimi 5000 anni, ha permesso di quantificare l’entità del riscaldamento nella regione mediterranea durante il periodo romano (1-500 d.C.). La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports, del gruppo Nature. in base a queste osservazioni le temperature del mediterraneo durante l’impero Romano risultano più calde di 2°C degli ultimi duemila anni. Mentre i telegiornali fanno vedere le scene di tutti gli anni di persone accaldate, che si bagnano alle fontanelle e si sventolano con ventagli e fazzoletti,( come ogni anno) ma creando un certo allarmismo, scopriamo che per i romani questo nostro clima era quasi freschetto. Tra i metodi per sopportare il caldo (incredibile) le nostre stesse usanze. Villeggiatura in posti più freschi, ricorso alle terme e alle vasche del frigidarium, riduzione delle ore di lavoro, abbigliamento leggero e perfino il gelato. Alimento testimoniato da Plinio il vecchio consistente in ghiaccio e miele o frutta, con testimonianze di un florido commercio di ghiaccio dal Terminillo, dal Vesuvio e dall’Etna. Ma il caldo dà alla testa e rende i giornalisti ancora più imbarazzanti che mai, soprattutto quando si ha un’ opinione pubblica così facilmente abbindolabile.
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