FICTION TV 1989 MODI’ “Vita di Amedeo Modigliani“
Tutto è eccessivo nella biografia di Amedeo Modigliani, uno dei più grandi artisti figurativi del XX secolo. La nascita a dir poco rocambolesca, la giovinezza a Livorno, allievo prediletto e geniale di Giovanni Fattori, la precoce partenza per Parigi, con i paesaggi di Montmartre e Montparnasse a incrociare le sue amicizie con Utrillo e Picasso, l’uso distruttivo di alcol e droghe, gli amori difficili, tormentati, tragici. Infine la morte: per tubercolosi, a soli 36 anni. Franco Brogi Taviani traccia il ritratto del pittore toscano con grande partecipazione, rispetto, eleganza. Ne vien fuori un film importante, trasmesso in tre puntate da Raidue nel 1989, uno degli esempi più moderni ed emozionanti di come si possa raccontare la vita di un artista.
Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì[1] e Dedo[2] (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920), è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi sensuali nudi femminili e per i ritratti caratterizzati da volti stilizzati, colli affusolati e gli sguardi spesso assenti.
Si formò in Italia sostanzialmente da autodidatta, andando dalla Toscana a Venezia e passando per il Mezzogiorno, fino a quando non giunse a Parigi nel 1906. La città francese era all’epoca la capitale europea delle avanguardie artistiche, e in Francia egli entrò in contatto con personaggi come Pablo Picasso, Maurice Utrillo, Max Jacob, Jacques Lipchitz, Chaïm Soutine e altri. A Parigi frequentò anche importanti scrittori e poeti, come - ad esempio - Giuseppe Ungaretti[3].In Francia conobbe anche la giovane pittrice Jeanne Hébuterne, destinata a divenire sua compagna di vita oltre che musa.
Nel 1909 iniziò ad avvicinarsi alla scultura ma, sebbene fosse la sua reale aspirazione artistica, dovette abbandonarla ben presto nel 1914 a causa delle precarie condizioni fisiche; da allora si dedicò solamente alla pittura, andando così a produrre una notevole quantità di dipinti, dai quali tuttavia non ricavò alcuna ricchezza e che durante la sua breve esistenza non vennero per nulla presi in considerazione perché giudicati troppo osceni e scandalosi, riducendolo praticamente alla miseria più totale.
Artista bohémien, Modigliani non disdegnò certo il bere e l’uso di altre sostanze nocive, andando così a compromettere la sua instabile salute fisica già minata dalla tubercolosi, che infatti lo portò alla morte all’età di soli trentacinque anni. È sepolto nel cimitero parigino di Père-Lachaise insieme con la sua compagna Jeanne, la quale, incinta di otto mesi del loro secondo figlio, si suicidò due giorni dopo la sua morte.
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