La Cappella Sistina, cappella “magna” del Papa, non è soltanto un luogo eminente dell’arte universale. È molto di più. È lo spazio identitario della Chiesa Cattolica, è catechismo in figura, traduzione della Bibbia in immagini. È un ambiente consacrato, un santuario, uno dei siti più “intoccabili” del mondo. È il luogo che per ogni Papa racchiude il ricordo di un giorno particolare della sua vita. Perché proprio qui, in questo spazio sacro, si raccolgono i cardinali per il Conclave, aspettando la manifestazione della volontà di Cristo riguardo alla persona del successore di San Pietro.
La Cappella prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere che fece ristrutturare l’antica Cappella Magna tra il 1477 e il 1480. Fu poi suo nipote, Papa Giulio II della Rovere, che decise di modificarne in parte la decorazione affidando nel 1508 l’incarico a Michelangelo Buonarroti, il quale dipinse la volta con le storie della Genesi, gli Antenati di Cristo, le Sibille e i Profeti, e, successivamente, sulla parete dietro l’altare, il Giudizio universale (1533, su incarico di Papa Clemente VII). La decorazione quattrocentesca delle pareti venne invece eseguita da un’équipe di pittori costituita inizialmente da Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, coadiuvati dalle rispettive botteghe e da alcuni più stretti collaboratori.
Tra il 1979 e il 1999 gli affreschi della Cappella Sistina hanno subito un completo restauro sotto la direzione artistico e scientifica dei Musei Vaticani.
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The Sistine Chapel, the Pope’s “Cappella Magna”, is not only an eminent place in universal art. It is much more. It is the space that identifies the Catholic Church, it is catechism in figures, the translation of the Bible in images. It is a consecrated environment, a shrine, one of the most “untouchable” places in the world. It is the place that, for every Pope, holds the memory of a particular day in his life. Because it is precisely here, in this sacred space, that the cardinals gather for the Conclave, awaiting the manifestation of Christ’s will with regard to the person who will be Peter’s successor.
The Chapel takes its name from Pope Sixtus IV della Rovere, who had the ancient Cappella Magna restructured between 1477 and 1480. Pope Julius II della Rovere, nephew of Sixtus IV, then decided to modify part of the decoration, entrusting the task to Michelangelo Buonarroti in 1508, who painted the ceiling with the stories of Genesis, the ancestors of Christ, the Sybils and the Prophets, and, later (1533 – Pope Clement VII) the wall behind the altar, the Universal Judgement. The fifteenth-century decoration on the walls was instead produced by a team of painters constituted initially of Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, and Cosimo Rosselli, assisted by their respective workshops and by some of their closest collaborators.
Between 1979 and 1999 the frescoes of the Sistine Chapel underwent full restoration under the artistic and scientific direction of the Vatican Museums.