Manifesto del Futurismo X The Perfect Girl

Written by Filippo Tommaso Marinetti (1909) Speech by Carmelo Bene Italian : La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente luci elettriche, i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli. È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il «Futurismo» perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. English : Until now, literature exalted thoughtful immobility, ecstasy and sleep. We want to exalt aggressive movement, feverish insomnia, running pace, somersault, slap and punch. We affirm that the magnificence of the world has been enriched with a new beauty; the beauty of speed. There is no more beauty except in struggle. No work that does not have an aggressive character can be a masterpiece. We are on the extreme promontory of the centuries!... Why should we look behind us, if we want to break down the mysterious doors of the impossible? Time and Space died yesterday. We already live in the absolute, as we have already created eternal omnipresent speed. We want to destroy museums, libraries, academies of all kinds, and fight against moralism, feminism and against all opportunistic and utilitarian cowardice. We will sing of the great crowds agitated by work, pleasure or riot: we will sing of the multicolored and polyphonic tides of revolutions in modern capitals; we will sing of the vibrant nocturnal fervor of the arsenals and shipyards, ablaze with violent electric lights, the bridges like giant gymnasts spanning rivers, gleaming in the sun with a glitter of knives. It is from Italy that we launch to the world our manifesto of overwhelming and incendiary violence with which we are founding Futurism today because we want to free this country from its fetid gangrene of professors, archaeologists, ciceros and antique dealers.
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