Da Cavour a Draghi. L’Italia sottomessa agli usurai.

Ormai ci siamo abituati ad essere governati da gente che non tutela la nostra comunità, ma è asservita a gruppi d’interesse spesso occulti, che prima spingono gli stati a indebitarsi, poi manovrano il debito pensando solo al loro sporco profitto e lo adoperano come grimaldello per scardinare tutte le conquiste della società, dai diritti dei lavoratori all’assistenza sanitaria, dalla tutela dell’ambiente all’occupazione. Il papa di prima, Benedetto XVI, con parole forti aveva denunciato i “capitali anonimi che pongono l’uomo in schiavitù”, che non hanno più niente di umano ma formano “un potere distruttore” che minaccia la stessa esistenza del mondo. Da parecchi anni questa piovra ha spinto la propria prepotenza fino a imporre come capi dei governi europei dei cosiddetti tecnici collegati a quelle stesse società finanziarie che senza battere ciglio sono capaci di portare alla fame interi popoli. Ecco saltare fuori simpaticoni come Monti o Draghi e tanti altri prima di loro, che si sono fatti le ossa nelle soci
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