Un Requiem moderno, una liturgia ecclesiastica sci-fi, una litania antica ed immortale. L’autore in questa interpretazione sicuramente meno goliardica e classica di “Green Pass“, manifesta in musica con grande espressivita’, la terribile sensazione che gli esseri pensanti e liberi provano oggi. Questa musica e’ testimonianza e testamento di una societa’ che celebra il suo stesso massacro, l’autore ha voluto esprimere in piu’ fasi la nostra situazione ed anche la ricetta per la nostra stessa liberazione. Si percepiscono sia l’angoscia di un artista vero, profondo e preoccupato, che l’incitazione alla liberazione di questa nostra umanita’ partendo dall’individuo.
Recensione di Giulio Bona
Habeas Corpus
Testo
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