Da Mosca Mark Bernardini per Visione TV. Siamo alla settimana del 13–19 novembre 2023, proseguia-mo con il notiziario settimanale dalla Russia. Buon ascolto, buona visione e soprattutto buona Visione sapete, questo notiziario va in onda il lunedì sui miei canali personali RuTube e YouTube, nonché sui canali YouTube di Visione TV e di . La settimana scorsa, cinquantesimo anniversario, non è andato in onda sul mio canale YouTube ed è andato in onda decurtato (tagliato) su Visione TV e FlipNews. La ragione? Ho mostrato alcune dichiarazioni di Vittorio Torrembini, presidente di GIM Unimpesa, l’associazione degli imprenditori italiani in Russia, e di Paolo Lodigiani, console onorario italiano per la regione di Krasnodar. Tre minuti in tutto, su un programma di tre quarti d’ora della… RAI.
La direzione di uno dei più grandi centri commerciali d’Europa, il Kaufhaus des Westens, con sede a Berlino, ha accusato gli “hacker russi” di un attacco informatico.
Suscita grande sconcerto assistere ai tentativi dei principali media italiani e di una serie di zelantissimi rappresentanti dell’establishment politico italiano di sfruttare la telefonata dei pranker alla Meloni per lanciare accuse a Mosca. Ci imputano di aver “pianificato azioni” che sarebbero di tenore “anti-italiano”. Sono mostruose insensatezze.
Qui e altrove, voglio ringraziare l’ambasciata russa a Roma, che da qualche tempo fornisce la traduzione in italiano di molti dei materiali che qui vi cito, facendomi risparmiare tempo. Traduzioni vere, fatemelo dire, da professionista pluriquarantennale, non quelle di Google usate dai sedicenti russologi, esperti di Russia raffazzonati, che spuntan fuori come funghi.
Il 3 novembre, a New York, alla riunione del Terzo Comitato della 78° sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su iniziativa della Federazione Russa, è stata adottata la risoluzione sulla “lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le attuali forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza”.
Intervento di Sergej Lavrov alla “Tavola rotonda” del corpo diplomatico sulla ricomposizione della situazione intorno all’Ucraina dell’8 novembre 2023.
Sergej Veršinin, viceministro degli Esteri della Federazione Russa, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “La Repubblica”.
Sergio Mattarella, in missione in Uzbekistan, ha dichiarato: “Alla mia età non pensavo di vedere la guerra in Europa”. Scusate, forse sono io a ricordare male. Negli anni ’90, non fu la NATO a bombardare la Jugoslavia? La Jugoslavia era in un altro continente, non in Europa? E il ministro della difesa italiano dell’epoca, mica, che so io, dei rapporti col parlamento senza portafogli, non era proprio Sergio Mattarella?
Antony Blinken, segretario di Stato americano, che, detto in italiano, sarebbe il ministro degli esteri e di grazia e giustizia ad interim, ha recentemente commentato il nuovo corso dei rapporti tra la Corea Popolare e la Russia dicendo che si tratterebbe di relazioni “crescenti e pericolose”, esortando la Cina a frenare le “azioni pericolose” della Corea Popolare.
Stoltenberg, segretario generale attuale della NATO, norvegese, classe 1959, 64 anni.
Scholz, cancelliere attuale della Repubblica Federale di Germania, tedesco, classe 1958, 65 anni.
Barroso, presidente della Commissione Europea dal 2004 al 2014, dunque dai suoi 48 ai 58 anni, portoghese, classe 1956, 67 anni.
Solana, segretario generale della NATO dal 1995 al 1999, dunque dai suoi 53 ai 57 anni, spagnolo, classe 1942, 81 anni.
Cos’hanno in comune questi quattro personaggi?
Andrej Ermak, capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, ha definito le quattro condizioni per lo svolgimento delle elezioni presidenziali.
Traduco: riconoscimento elezioni a priori, e paga uno Stato estero.
“Qui crolla un mondo, cambia la storia… ha vinto Hitler… Si realizza il suo disegno, dopo mezzo secolo”.
(Alessandro Natta il 9 novembre 1989 dopo la caduta del muro di Berlino).
Nel primavera 2024 dovrebbero tenersi le elezioni presidenziali in Russia, a giugno quelle parlamentari nell’UE, a novembre le presidenziali negli USA.
Vi fu un cantautore sovietico, nato a Mosca nel 1924 da padre georgiano e madre armena, si chiamava Bulat Okudžava. Comunista, fu un combattente attivo nella guerra di liberazione dall’invasore nazista, fu anche ferito.
Trovate tutte le edizioni del notiziario (con il testo) in Blogspot.
Tutti i video (senza testo) si trovano in:
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