La Cappella Sistina, cappella “magna” del Papa, non è soltanto un luogo eminente dell’arte universale. È molto di più. È lo spazio identitario della Chiesa Cattolica, è catechismo in figura, traduzione della Bibbia in immagini. È un ambiente consacrato, un santuario, uno dei siti più “intoccabili” del mondo. È il luogo che per ogni Papa racchiude il ricordo di un giorno particolare della sua vita. Perché proprio qui, in questo spazio sacro, si raccolgono i cardinali per il Conclave, aspettando la manifestazione della volontà di Cristo riguardo alla persona del successore di San Pietro.
La Cappella prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere che fece ristrutturare l’antica Cappella Magna tra il 1477 e il 1480. Fu poi suo nipote, Papa Giulio II della Rovere, che decise di modificarne in parte la decorazione affidando nel 1508 l’incarico a Michelangelo Buonarroti, il quale dipinse la volta con le storie della Genesi, gli Antenati di Cristo, le Sibille